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venerdì 29 marzo 2019

GIAPPONE - "KONNICHIWA NIHON!"

Viaggio in Giappone (22-30 Marzo '19)


Shinkansen: il mezzo di trasporto piu' veloce e piu' preciso per viaggiare in sicurezza e in tranquillita'.

Primo giorno: Isola di Miyajima  




Isola di Miyajima

Portale O-Torij: questa imponente porta, laccata in color vermiglio e costruita sul tranquillo mare interno di seto, divide il mondo sacro dal mondo profano ed e' conosciuta come il simbole di Miyajima, isola sacra. Costruita nel 1875, alta 16 metri, ha il tetto lungo 24 metri e i pilastri hanno ben 10 metri di circonferenza.














Santuario Itsukushima 

Eretto sul mare, conosciuto in tutto il mondo per la sua unica costruzione, e' considerato una sorta di sacro guardiano del mare.
Costruito nel 593 e' stato poi ristrutturato fino all'attuale grandiosa struttura, che risale al 1168. Questo santuario e' composto da un corpo principale e da altri santuari accessori situati intorno ad esso. Tutte queste strutture sono collegate da corridoi, per una lunghezza totale di 330 metri. Lo stile architettonico e' detto Shinden-Zukuri. Il santuario e' stato designato patrimonio culturale dell'umanita'.





Tempio Daiganji 










Foresta primordiale del Monte Misen. Sentiero per la salita al monte Misen lungo l'erto percorso Momijidani.



Piante di Andromeda Giapponese














Panorama sul mare di Seto dalla cima del monte Misen.






I daini nel parco-riserva di Momijidani.








Rappresentazioni molteplici di Kobo Daishi, importante maestro buddista a cui si deve in parte la fama dell'isola sacra.






Sala di preghiera Sankido.



Tempio dell'amore e della fiamma votiva che arde dal XII secolo e che alimenta il fuoco del Memorial Park della vicina Hiroshima.


Misen Ondo: il tempio dedicato al benessere della famiglia e degli affari.

Il tempio dedicato alle partorienti.


Il tempio dedicato alla buona riuscita negli studi.


Cerimonie di preghiera alle pendici del Monte Misen.



Pagoda a 5 ordini.


Tempio Komjoin.



Un conduttore di riscio' al termine della giornata di lavoro.


Tipico abito di una conduttrice di una locanda giapponese.


Tramonto sul Mar Seto. 

Secondo giorno: Hiroshima e Okunoshima




Palazzo della Prefettura di Hiroshima.
Il 6 agosto 1945 la bomba A all'uranio chiamata Little Boy, sganciata dall'aereo americano Enola Gay, distrusse ogni edificio nel raggio di 3 km uccidendo istantaneamente oltre 150000 persone. L'edificio della Prefettura fu uno dei pochi, seppur devastato, a non essere abbattuto, diventando pertanto il simbolo della memoria degli effetti nefasti dell'uso delle armi atomiche. 


In foto si vede il ponte Aioi che, per la sua forma inusuale a T, era facilmente riconoscibile dall'alto e che fu scelto come bersaglio della bomba A.


Monumento agli studenti: dei circa 8400 studenti obbligati dal Governo a prestare opera nelle fabbriche di armamenti giapponesi e nelle attivita' di preparazione difensiva ad un eventuale attacco aereo, 6300 restarono uccisi nello scoppio della bomba A. Questo monumento ne ricorda il sacrificio.



Monumento alla Pace eretto dai compagni di scuola di Sadako Sasaki, la bimba di 12 anni morta di leucemia per gli effetti delle radiazioni assorbite dieci anni prima, in seguito allo scoppio della bomba.




La campana della pace. Chi la suona promette fedelta' agli ideali della pace perpetua nel mondo.


Collinetta, strutturata come una tomba imperiale con una pagoda alla sommita', ottenuta dalla cremazione dei corpi ritrovati nei dintorni dell'ipocentro dell'esplosione della bomba e mai piu' riconosciuti.


Fiamma della Pace. Una fiamma che continuera' a bruciare finche' ogni arma nucleare nel mondo non sara' finalmente distrutta. 



Castello di Hiroshima: costruito nel 1590 e ricostruito nel 1958, dopo la sua totale distruzione.


Una coppia di sposi giapponesi nei loro abiti tradizionali.













Isola di Okunoshima: chiamata anche l'isola dei conigli, ha avuto un ruolo di primo piano nella II guerra mondiale perche' sede strategica di una fabbrica di gas nervino. Una volta abbandonata, i coniglietti che venivano utilizzati per gli esperimenti, finalmente liberi, si sono moltiplicati e hanno pacificamente invaso l'isola che oggi rappresenta una vera delizia di grandi e piccini.
Ho creato una pagina del mio blog per mettere tutte le fotografie dei coniglietti 


Terzo giorno: Kyoto





Panorama della citta' di Kyoto.



















Arashiyama e la sua foresta di bambu'.































Tempio Hogon-in e' noto per il suo giardino detto "del ruggito del leone", progettato nel XVI Secolo da un monaco Zen.
Il giardino riproduce le bellezze naturali dell'area di Arashiyama con il suo muschio spesso e le sue grandi rocce di forma inusuale. 
Hogon-in e' una parte del tempio Zen Tenryu-ji, bruciato nel XVI secolo e successivamente ricostruito.
I monaci in pietra raffigurano dei Rakan che nella religione buddista sono santi o persone che hanno raggiunto il Nirvana.



Immagini di case, dette Okiya, dove vivono le Geiko durante tutta la loro vita. 


Immagine di una Maiko accompagnata dal suo Danna, cliente-marito.


Il termine Geisha, genericamente noto in tutto il mondo, e' nella cultura giapponese limitato invece alle sole intrattenitrici di Tokio. A Kyoto le "Geishe" si chiamano Geiko. Un'apprendista Geiko, una Maiko, si riconosce dalle sue piu' esperte colleghe per l'eta', per l'acconciatura dei capelli e soprattutto per l'utilizzo di calzature particolarmente alte. 




Pagoda Yasaka anche nota come il Tempio Hokanji.








Gion, la vecchia Kyoto.


Il Nishiki Market, e' il mercato centrale di Kyoto, famoso per i cibi e i prodotti di artigianato.



Un artigiano mentre scolpisce le iniziali del futuro possessore di un coltello da cucina artigianale giapponese.

Quinto giorno: Kyoto























Secondo una tradizione cinese, poi importata in Giappone, una carpa che potesse risalire il Fiume Giallo in corrispondenza della porta del dragone si sarebbe trasformata in drago. Questa leggenda, simbolo del successo nel servizio civile e negli esami, viene riprodotta in un angolo del giardino Zen di Kinkaku-ji




Quarto giorno

Kinkaku-ji, il Tempio d'oro, e il suo parco.

Questo Tempio deve il suo nome dalla copertura interamente di foglie d'oro, eseguita allo scopo di mitigare le negativita' dell'animo e per purificare chi vi si avvicina. Il nome Kinkaku significa infatti foglia d'oro.
La disposizione delle rocce, dei ponti e delle piante del parco e' studiata per rappresentare luoghi famosi della letteratura cinese e giapponese.


































Castello Nijo: costruito come residenza degli Shogun Tokugaua, che hanno rappresentato gli ultimi Samurai fedeli all'Imperatore. Il Castello e' posizionato infatti nei pressi del palazzo imperiale.















Interno del Castello Nijo, con decorazioni caratteristiche delle stanze e dei soffitti.



























































Il Tempio Kiyomizu-dera, interamente in legno, nella cui struttura non e' presente un solo chiodo. Prende il nome da una cascata vicino al suo complesso che scorre dalle colline vicine. Kiyomizu infatti significa acqua chiara o acqua pura. 

























Fushimi Inari-taisha, tempio dedicato a Inari, la volpe protettrice del business. E' caratterizzato dalla presenza di circa 1000 portali Torii, eretti per grazia ricevuta da famiglie o compagnie di Kyoto riconoscibili dai nomi incisi sui pilastri. 


Tramonto sulla citta' di Kyoto

Sesto e settimo giorno: 

Monte Fuji-san e la regione dei cinque laghi



Un trenino di montagna porta i turisti fino alla regione dei cinque laghi.






Lago Kawaguchi, il secondo per superficie dei cinque laghi che circondano il monte Fuji e il piu' basso dei 5, con un altitudine di circa 600 metri.  










Il monte Fuji-san e' un vulcano attivo, alto quasi 3800 mt, sito di pellegrinaggi da secoli e una delle tre montagne sacre del Giappone. E' coperto di neve per circa cinque mesi all'anno. Secondo alcuni il suo nome deriva da Fushi, che significa Immortale.




Il vulcano Fuji-san visto dal lago Saiko.


Il vulcano Fuji-san fotografato di notte.

Ottavo giorno: Tokio e i suoi sakura













Tokyo, grattacieli del centro finanziario nel quartiere Chiyoda.























Chidorigafuchi, fiume che circonda il parco del Palazzo Imperiale.

















Parco Ueno, caratterizzato dalla presenza di oltre 1000 alberi di Sakura, i famosi alberi di ciliegio giapponesi.


I giapponesi di ogni eta', al fiorire dei ciliegi, si dilettano con pic-nic all'aperto sotto le fronde degli alberi in fiore. La tradizione si chiama Hanami party.









Fiume Meguro, sulle cui sponde la sera si possono ammirare i Sakura in fiore illuminati da centinaia di lanterne.



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